I Maori e la Liberazione di Tavarnelle dall’occupazione nazifascista in un murale dell’artista Dr8ste

Memoria e cultura antifascista raccontati nell’opera di street art, promossa dal Comune e finanziata dal Consiglio regionale della Toscana

Data:

23 Dicembre 2023

Tempo di lettura:

4 min

immagine street art

Descrizione

Il Sindaco David Baroncelli: l’idea di narrare la storia attraverso un murale nasce dalla richiesta di alcuni studenti del nostro territorio, simbolo condiviso di un'intera comunità che vuole farsi promotrice attiva, costruttrice dei valori dell'antifascismo dai quali deriva la nostra Costituzione

Barberino Tavarnelle, 23 dicembre 2023
Un murale che crea un ponte tra passato e presente per affermare la cultura della memoria di Barberino Tavarnelle.
Il giallo e il blu, colori scelti dallo street artist Dr8ste, simboli e forme espressive contrapposte che evocano vita e morte, pace e guerra, raccontano in chiave artistica e contemporanea le radici culturali di una pagina centrale della storia di Barberino Tavarnelle.
La Liberazione dall'occupazione nazifascista, avvenuta nel luglio 1944, ad opera delle truppe neozelandesi, esattamente il ventottesimo Battaglione Maori, non è più solo una narrazione tramandata oralmente, divulgata nel tempo da ricerche, studi, pubblicazioni e percorsi culturali ed educativi. Non è solo un'immagine, ricostruita nei rari dossier fotografici dell'epoca, incorniciati dai ricordi sbiaditi dei centenari del Chianti.

Quel 23 luglio di quasi 80 anni fa, quando le truppe neozelandesi irruppero a Tavarnelle per liberarla con coraggio e spirito di sacrificio, nel silenzio di un paese dilaniato dalla morte, sommerso dalle macerie, gravemente colpito dalle rappresaglie nazifasciste, come attestano la tragica strage di Pratale o l'uccisione di Egidio Gimignani massacrato a San Donato in Poggio, prende forma sulla facciata esterna del Circolo Arci La Rampa, nel cuore storico e commerciale di Tavarnelle Val di Pesa.
Ed è un'immagine visiva di forte impatto, una realizzazione grafica permanente che vuole farsi osservare, evocare, ispirare, insegnare, contrastare l'oblio nel quale il treno della memoria rischia di interrompere il suo viaggio.

Fermare un istante nel tempo nutrendolo del valore della condivisione.
È l'obiettivo del progetto artistico nato dalla creatività di Dr8ste, uno dei nomi più accreditati nel panorama italiano dei muralisti contemporanei. Il soggetto del murale nasce dalla richiesta di un gruppo di giovani studenti dell’istituto comprensivo Don Lorenzo Milani di Barberino Tavarnelle, coinvolti nella lettura del testo teatrale “Il sangue e l’erba” di Massimo Salvianti. L'opera si inquadra nel progetto promosso dal Comune di Barberino Tavarnelle, finanziato dal Consiglio regionale della Toscana "Pareti d'espressione" che si pone l'obiettivo di promuovere la rivitalizzazione del tessuto sociale e la riqualificazione del patrimonio urbano attraverso interventi di street art.

Pennellata dopo pennellata, come un album che riaffiora dal passato per ricordare la forza eterna della memoria che vive nel cuore di chi la custodisce, la tutela, la promuove, il murale che il venticinquenne Dr8ste ha iniziato a realizzare racconta alcuni dei momenti centrali della Liberazione di Tavarnelle.
Tre i quadri raffigurati attraverso la tecnica del puntinismo: la presenza dei soldati Maori, di quei giovani giunti dall'altro capo del mondo per combattere contro la barbarie nazifascista nell'unico intento di difendere e salvare le vite italiane anche a costo di perdere le proprie.
In questo caso l'artista ha scelto di affidarsi alla resilienza di un volto femminile per richiamare la forza d'animo del popolo Maori, la donna in quanto simbolo di vita, di cultura di pace si contrappone alla guerra e alla morte che ne deriva. Nel secondo riquadro trova spazio l'arrivo dei soldati neozelandesi accolti in piazza dai tavarnellini, mentre la terza finestra visiva si concentra sulla dipartita di alcune imponenti figure militari che si allontanano da piazza Matteotti ad evocare la fine della guerra, la conclusione di una pagina tra le più buie vissute dal Paese.

“È molto importante la scelta della posizione - dichiara il coordinatore del progetto Matteo Ceccherini dell'associazione Mixed Media incaricata dal Comune della realizzazione dell'opera - che vuole essere centrale, visibile, l’opera si staglia sulla facciata esterna dell’edificio del Circolo La Rampa situato su una delle strade più transitate di Tavarnelle, questo perché vorremmo che il murale fosse sempre sotto gli occhi di tutti”.

“La narrazione visiva della Liberazione di Tavarnelle che in questo caso decliniamo in un'opera di street art rappresenta il cuore della nostra memoria, - afferma il Sindaco David Baroncelli - un altro esempio della volontà di un'intera comunità che vuole farsi promotrice attiva, costruttrice di valori dell'antifascismo dai quali deriva la nostra Costituzione, quest'opera acquisisce un significato ancora più forte alla luce della ricerca di verità e giustizia che continuiamo a portare avanti insieme ai testimoni e ai familiari delle vittime delle nostre stragi come Mirella Lotti e Sergio e Katia Poneti”.

Ufficio Stampa associato del Chianti fiorentino

Ultimo aggiornamento

05/01/2024 - 10:03